venerdì

borges, sui libri, i librai e i bibliofili

Mi commuovo sovente, sono ormai un vecchio emotivo, ma più di tutto mi commuove vedere dei ragazzi bibliofili. Mi rivedo, immediatamente, a scartabellare tra le pagine e le pagine della biblioteca di mio padre, nei primi acquisti, tra gli scaffali infiniti della biblioteca nazionale parigina e di quella universale.
So, che qualcuno di quei ragazzi a volte commette l'errore di leggermi, e questa è davvero per me una cosa incredibile.
Mi ricordo d'avere sognato proprio in questi giorni di ritornare adolescente e di rileggere per la prima volta kim. Mi viene in mente, ora, quella brevissima favoletta cinese in cui il saggio sogna di essere una farfalla e la farfalla sogna di essere il saggio. Non riesco a non trovare in questo un parallelismo come non riesco realmente a capire se sono io a leggere quelle pagine, che soltanto per un mero caso ho scritto io o se è piuttosto il contrario. (...)
Vorrei, sinceramente consigliare quei ragazzi: quando siete in una biblioteca o in una libreria prima ancora di chiedere aiuto camminate tra gli scaffali, crcate di misurare la libreria con i vostri piedi. E soprattutto spostate i libri, non abbiate il timore di cercare(...)
Il libraio fa di tutto per fare oziare il suo cliente. Che il cliente ozi! O almeno cerchi di non disturbare chi giustamente ozia in libreria.

(Borges. Interviste con la stampa. Trad. gilles)

1 commento:

etcetcetcs ha detto...

ce ne fossero di librai borgesiani!