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cinque libri a settimana

Cinque libri a settimana, ovvero i libri che abbiamo letto e che segnaliamo.
Supplemento settimanale senza presunzione letteraria a La Pagina Aubertiana;
cinque: Settimana dal quindici al ventuno settembre.


Baciami ancora forestiero di Pedro Lemebel
Anche questa settimana abbamo deciso di iniziare questa rubrica parlando di un libro che narra del Cile. Forse la motivazione è nascosta tra le pieghe dell’appena passato 11 settembre che ricordiamo perchè non dimentichiamo Allende e le vicende che portarono al potere Augusto Pinochet.
Ancora una volta è il viaggio a dare senso a questo libro. E il viaggio va a costituirsi in un percorso di libertà e di festa. Tra le pagine di questo lavoro c’è tutto Pedro Lemebel, la sua omosessualità e le violenze subite, le performance provocatorie e la ricerca costante della felicità, l’attenzione per la memoria. Vale la pena di ricordare che Pedro Lemebel è autore del romanzo culto "Ho paura Torero".

Casablanca di Marc Augé
Ecco come l’insonnia può diventare l’occasione per investigare tra i meandri della nostra mente. Per Marc Augé, quello dei non luoghi proprio lui, il tempo notturno sottratto seppur involontariamente a Morfeo è dedicato alla ricerca dei ricordi più vecchi, quelli prima del 1940. Così come fu per Proust e i suoi ricordi dal palato, Augé utilizza Casablanca per rievocare il passato, l’infanzia e la guerra. Ogni sequenza del film si riversa come un fiume negli avvenimenti del passato creando un intreccio fascinoso. Il montaggio dei ricordi diventa la chiave per entrare in questo libro.
Marc Augé è studioso di fama internazionale, da alcuni anni si sta dedicando alla costruzione di una "antropologia dei mondi contemporanei"; da leggere assolutamente "Non luoghi. Introduzione della surmodernità" e "Disneyland e altri non luoghi".

Cani e gatti storia di un matrimonio di Sandra Petrignani
Una canzone di Eugenio Finardi dice che l’amore è fatto di gioia, ma anche di noia. Questo libro narra le vicende di una coppia dell’upper class italiana tra noia, incomprensioni, passioni e erotismo che sbiadiscono di giorno in giorno inesorabilmente. I protagonisti sono Giacomo e Pat. Lui è un vignettista conosciuto e famoso, lei è un grafico, loro ovvero i gatti e i cani li osservano e diventano quasi una umanità dolente che assiste conoscendo già il finale. La bussola della narrazione è la fatica di essere in due.
L’autrice ha scritto anche "Ultima India", uno splendido taccuino di viaggio e il romanzo "Care Presenze". Il suo libro più noto è "La scrittrice abita qui" finalista premio strega 2003.

Terremoto a Tirana di Serena Luciani
Dopo aver recensito "Missione Londra" di Alec Popov per esserne stati colpiti, abbiamo letto questo altro romanzo sempre ambientato nel mondo diplomatico. Terremoto a Tirana si basa sulle esperienze dell’autrice stessa come direttrice dell’Istituto Italiano di Cultura a Tirana proprio negli anni della caduta del muro e del crollo del socialismo reale. Ancora una volta i Balcani si dimostrano un grande contenitore di narrazioni in cui troviamo un florilegio di storie, leggende, musiche e suoni. La trama segue gli avvenimenti internazionali dalla prospettiva di Tirana e non di Washington o Berlino o Mosca e questo anziché divenire un limite risulta alfine illuminante in merito all’esperienza comunista sia in generale che nel particolare albanese.
L’autrice è presidente dell’associazione di amicizia fra Italia e Albania "L’occhio blu".

Palladio privato di Guido Beltramini
A detta di molti, Palladio è tra gli architetti più grandi degli ultimi 500 anni, sicuramente è il più noto aggiungiamo noi. L’abbiamo incontrato a scuola, ma anche sulle cartoline o negli album da disegno. Di lui sappiamo praticamente tutto come progettista e molto poco come uomo. Questo libro racconta la vita di Palladio e della sua famiglia sulla base di una documentazione vasta e importante. L’incipit vale l’acquisto del libro "Questa storia comincia davanti a un maiale. Non in carne e ossa, ma dipinto su un muro sopra lo scranno dove rendeva giustizia il Giudice dell’Ufficio del Porco".

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