domenica

L’eroe alternativo-Tim Thornton (ISBN 2009)
a cura di Alessandro Pascale
Quello che ha realizzato Tim Thornton è qualcosa di sorprendente: creare dal nulla un gruppo musicale, descrivendolo in ogni suo dettaglio, discografia, testi delle canzoni, biografia, composizione dei membri, centralità del leader e suo carattere comprendente vari vezzi, difetti, amicizie e quant’altro. Il gruppo raccontato è quello dei Thieving Magpies, e il suo leader il bizzoso e sorprendente Alan Webster. Tutto inventato fin qui, frutto della fervida mente di uno scrittore sagace e creativo. Poi il colpo di genio: calare l’invenzione Thieving Magpies nel panorama musicale inglese tra fine anni ’80 e inizio ’90, buttandoli a capofitto nel circuito alternative (o indie, a seconda dei punti di vista) in un circuito fatto di festival vari (Reading, Glanstonbury), band più o meno affermate e note (Stone Roses, My Bloody Valentine, Boo Radleys, Carter USM, ecc.) e soprattutto fan veri e reali, riprodotti con una verosimiglianza sorprendente.
Clive Beresford è uno di questi: fan sfegatato dei Thieving Magpies assieme all’amico per la pelle Alan Potter, a differenza di quest’ultimo non è però riuscito ad uscire dal giro del circuito fanzinaro e della musica alternative, e nonostante la sua band del cuore si sia sciolta ormai da più di una decade è convinto che per mettere ordine nella sua vita, per molti versi ancora immatura e precaria, debba riuscire a mettere in luce un evento fondamentale della sua vita: il vero motivo della fine inattesa dei Thieving Magpies.
L’occasione di arrivare alla realtà e di compiere quel processo di formazione che finora ha mancato gli capiterà davanti quando scoprirà che Alan Webster, il suo vecchio idolo ormai dimenticato da tutti, si è trasferito proprio nel quartiere accanto al suo. Avvicinarlo e conoscerlo però non sarà un’operazione del tutto semplice e spontanea…
Nonostante vi sia un percorso di maturazione personale L’eroe alternativo non è un romanzo in stile Nick Hornby (come si diverte a dire la stessa voce narrante escludendo ogni possibile intreccio amoroso a tediare il lettore) nonostante alcune linee di fondo siano molto simili, come l’onnipresenza quasi ossessiva della musica, o la sensazione che in fin dei conti il fanciullino che è dentro ognuno di noi rimanga ben vivo perfino nel finale (pensate alla stessa sensazione emersa dai protagonisti di Alta fedeltà e Un ragazzo). Thornton è più sfumato e vivace di Hornby, di cui però mantiene quella freschezza artistica e quella passione musicale che solo a tratti traspare invece nelle opere di Jonathan Coe, accostabili all’Eroe alternativo solo in parte (mancano rispetto a Coe pagine drammatiche e tendenti ad un certo artistico languore) più per la capacità narrativa sorprendentemente fluida e spigliata.
Chi conosca almeno la metà dei riferimenti musicali fatti da Thornton godrà particolarmente della lettura del testo, ma l’opera è senz’altro godibile da chiunque, anche dall’individuo più sprovvisto musicalmente (il quale anzi potrebbe essere molto incuriosito ed essere preso dalla foga di approfondire sul meraviglioso mondo dell’indie-pop 80s).
Questo perché L’eroe alternativo è un libro “punk-pop” prima che essere un libro musicale. Un libro alternativo ma popolare, trasgressivo ma fino ad un certo punto, seguendo quelle linee di fondo delimitate da una società che accetta il “diverso” e il “ribelle” ma solo fino ad un certo punto (qualche pasticca ogni tanto, qualche tic e passione degenerata ok, niente di grave, perdi il lavoro ma non la faccia). Un’opera fatta di dialoghi e situazioni da gioventù degenerata, per certi versi ideale per la generazione attuale di 30-40enni che non si sono arresi all’idea di crescere del tutto ed eliminare ogni loro mania della fanciullezza (e sembra che in giro ce ne siano ancora tanti). La prosa sciolta ed i gustosi eventi che vanno a susseguirsi permettono quindi di catturare chiunque sia ancora dotato di quella minima scintilla data dal ricordo della propria gioventù. E alla fine tutti saranno presi dall’interrogativo: perché i Thieving Magpies si sono sciolti?

Nessun commento: