Taccuino minimo di buone letture, ovvero i libri che abbiamo letto e che segnaliamo.
Supplemento settimanale senza presunzione letteraria a La Pagina Aubertiana.
nove: settimana dal tre al dieci novembre
La folie Baudelaire di Roberto Calasso

La figura di Charles Baudelaire continua a generare una serie di studi di altissimo livello anche nella critica italiana. Dopo l'eccellente ritratto di Giuseppe Montesano, "Il ribelle in guanti rosa" (e il lavoro di Alessandro Piperno sul Baudelaire secondo Sartre) è l'Adelphiano per eccellenza, Roberto Calasso, a misurarsi con una delle figure più profonde e multiformi dell'intera letteratura ottocentesca. "La folie Baudelaire" è un articolato studio sul poeta, sul critico d'arte, sull'abitante di quella Parigi capitale del diciannovesimo secolo, secondo la nota affermazione di Walter Beniamin, baudeleriano fin da subito. "Un polittico letterario" unico (la definizione è di Gilles, ma in qualche modo Calasso non potrebbe che condividerla), l'ennesima prova di uno degli ultimi grandi talenti letterari novecenteschi.
Roberto Calasso è nato a Firenze nel 1941. Dopo il liceo classico si è laureato in letteratura inglese con Mario Praz con una tesi dal titolo I geroglifici di Sir Thomas Browne. A soli ventuno anni entra nella casa editrice Adelphi, introdotto da Bobi Bazlen, suo amico e maestro. Nel 1971 diventa direttore editoriale dell’Adelphi e nel 1990 ricopre la carica di consigliere delegato.
In Sardegna non c'è il mare di Marcello Fois

Tutte le terre sono imprigionate nei luoghi comuni. Tuttavia è la Sardegna, forse, che piu` di altre, rimanda ad immagini sterotipate. Da una parte le ville sulla Costa Smeralda, dall`altra un entroterra che è costituito da un mondo arcaico dedito alla pastorizia. In questo viaggio nella sua terra d`origine, Marcello Fois, percorre quindi sentieri nuovi, cercando di abbattere i luoghi comuni associati ad una terra, la Barbagia, "troppo spesso vittima della sua stessa epica". Ecco allora un ritratto invernale, dove il clima alpino, il freddo secco, la neve sembrano elementi di un quadro esotico. Eppure, come scrive Fois, "dentro a quelle montagne abita la sostanza di un territorio molto folklorizzato, ma ancora sconosciuto nella sostanza. È proprio l'inverno che dà alla Barbagia quella profondità di territorio vivo, che differenzia il viaggiatore dal vacanziere. Perché come l'estate sostanzia il mare, l'inverno sostanzia i monti". Una nuova prospettiva sulla sarditudine da parte di un maestro del noir italiano.
Il venditore di passati di José Eduardo Agualusa
Félix Ventura si è scelto uno strano lavoro che, però, rende bene: è un genealogista, ma non ricostruisce il passato; lo inventa per vendere i suoi falsi a clienti disposti a pagarli profumatamente. Politici dal passato non propriamente immacolato, ex torturatori, petrolieri, trafficanti di diamanti e contrabbandieri venuti dal nulla - tutti, ormai certi di un futuro milionario - non resistono al richiamo del suo elegante biglietto da visita: "Assicuri ai suoi figli un passato migliore." Una sera, però, un misterioso straniero compra un'identità angolana e il passato irrompe bruscamente nel presente per saldare dei conti rimasti in sospeso. Con uno straordinario talento narrativo e un raro senso dell'umorismo, Agualusa scrive una sorta di satira feroce e divertente sulle manipolazioni della memoria e racconta la vita in stato di ebbrezza di un paese, l'Angola, in cui la fantasia ha da tempo superato la realtà.
Serbia Hardcore di Dusan Velickovic

"No, non l'ho mai conosciuto personalmente. Ci siamo stretti la mano e abbiamo scambiato alcune parole verso la fine degli anni Ottanta. A quel tempo ero un redattore della rubrica culturale del settimanale belgredese che assegna il piu' importante premio letterario in Serbia, mentre lui stava per arraffare tutto il potere sempre in Serbia".
Cosi, verso la fine del suo bel "Serbia harcore", Dusan Velickovic presenta Slobodan Milosevic, l'uomo che piu' di tutti ha influito - funestamente - sul destino della Serbia e dei sui abitanti, per non dire delle vite di molti altri cittadini delle altre repubbliche della ex-Juogoslavia. Tante microstorie beffarde, fulminanti, compongono questo quasi romanzo sulla vita a cavallo del cambio di millennio: l'egemonia serba, la guerra con gli altri stati, i bombardamenti "intelligenti" dell'Alleanza Atalntica su Belgrado, gli omicidi eccellenti del regime.
Giornalista, scrittore, editore e fil-maker, Dusan Velickovic e' una delle figure di spicco della vita culturale Serba.
Ricordando l'apocalisse di Kurt Vonnegut
Vonneguttiani di tutto il mondo gioite! A un anno e mezzo dalla morte (11 aprile 2007) ecco dodici perle introdotte dal figlio Mark, scrittore lui stesso. Ricordando l'apocalisse si apre con l'ultimo discorso di Vonnegut, ottantaquattrenne, a Indianapolis, sua città natale. Umorismo, satira contro guerra e religione, invettive taglienti contro la pena di morte, Marx e il capitalismo, fantascienza, razzismo, insomma tutti gli elementi che hanno sempre caratterizzato la poetica di uno degli scrittori americani più (giustamente) amati in Europa.
(a cura di Piero Valleise)


Dopo di che, forti del consenso popolare, il suono delle sirene delle ambulanze dovrà sovrastare quello delle auto di polizia e carabinieri. Le forze dell’ordine dovrebbero massacrare i manifestanti senza pietà e mandarli tutti in ospedale. Non arrestarli, che tanto poi i magistrati li rimetterebbero subito in libertà, ma picchiarli a sangue e picchiare a sangue anche quei docenti che li fomentano. Soprattutto i docenti. Non quelli anziani, certo, ma le maestre ragazzine sì
(Einaudi 1991)



Sui libri. Discorso sui libri di Fuente Vaqueros
La protagonista di questo libro ha la passione per il flauto traverso e per i libri. Si è appena sbarazzata di un marito della peggior specie, un uomo tutto corna e sesso spiccio. Lo ha lasciato e ha lanciato una sfida anzi l’ha raccolta chiedendosi se "può una donna godere da uomo?". Puntare alla verifica dell’equazione rendendola vera diviene un talento e uno studio applicato. Prende uomini a caso: una conoscenza ad una festa, un passeggero di un tram, uno studente della biblioteca. E’ dentro questo percorso riservato al corpo che avviene un incontro che sovverte la nascente morale della carne. La loro storia si consuma dentro una casa sfitta piena di libri e di ricordi di altri. Ecco che l’amore da costruire diventa la vera tentazione trasgressiva. Il libro è audace e provocante senza cadere nella volgarità di descrizioni banali di non importa quale atto sessuale. Non lascia spazio a pruderia alcuna.
L’adultera di Giuseppe Conte
Da tempo desidero scrivere anche soltanto quattro righe in favore del mio caro amico (se non lo usassero così male certi ometti direi compagno) Piero Valleise: perché anche se l'imbecillità e la pochezza d'animo che hanno caratterizzato tutti gli affrettati giudizi sul suo conto e sulle sue scelte recenti non fanno altro che dimostrare la nullità intellettuale e la miseria umana in cui ormai sguazzano certi tipi, forse una possibilità di comprensione per qualche misero ancora esiste.
Ecco come l’insonnia può diventare l’occasione per investigare tra i meandri della nostra mente. Per Marc Augé, quello dei non luoghi proprio lui, il tempo notturno sottratto seppur involontariamente a Morfeo è dedicato alla ricerca dei ricordi più vecchi, quelli prima del 1940. Così come fu per Proust e i suoi ricordi dal palato, Augé utilizza Casablanca per rievocare il passato, l’infanzia e la guerra. Ogni sequenza del film si riversa come un fiume negli avvenimenti del passato creando un intreccio fascinoso. Il montaggio dei ricordi diventa la chiave per entrare in questo libro.
Dopo aver recensito "Missione Londra" di Alec Popov per esserne stati colpiti, abbiamo letto questo altro romanzo sempre ambientato nel mondo diplomatico. Terremoto a Tirana si basa sulle esperienze dell’autrice stessa come direttrice dell’Istituto Italiano di Cultura a Tirana proprio negli anni della caduta del muro e del crollo del socialismo reale. Ancora una volta i Balcani si dimostrano un grande contenitore di narrazioni in cui troviamo un florilegio di storie, leggende, musiche e suoni. La trama segue gli avvenimenti internazionali dalla prospettiva di Tirana e non di Washington o Berlino o Mosca e questo anziché divenire un limite risulta alfine illuminante in merito all’esperienza comunista sia in generale che nel particolare albanese.
Taccuino minimo di buone letture, ovvero i libri che abbiamo letto e che segnaliamo
La quercia. Storia sociale di un albero 
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Leggendo questo libro le mente non ha voluto saperne di non correre al tempo della scoperta dello Zibaldone di Leopardi.